Claudio Baglioni è uno che ha conquistato il suo pubblico (prevalentemente femminile di varie generazioni negli 'anta) con classiche, celeberrime canzoni d'amore.
E ok:
Questo è noto sia ai media che al grande pubblico, tanto quello generalista quanto quello più "impegnato".
Per quest'ultimo in particolare, Baglioni ha sempre rappresentato l'antitesi di tutto ciò che dovrebbe essere un cantautore, probabilmente perché Claudio non ha mai "indossato l'eskimo" né sentito il bisogno di schierarsi, cosa che in Italia in genere ti perdonano solo quando sei morto.
Tutto questo per sottolineare come fare "il sinistrato" fuori tempo massimo non metta in tasca nulla a Baglioni, che non ha mai avuto quel tipo di storia lì e dubito muoia dalla voglia d'ingraziarsi questo o quel partito per avere un posto fisso in RAI.
Oltre, Le Mani e l'Anima
La cosa interessante è che Baglioni sull'immigrazione ha detto, fatto e composto molto più che massima parte di vari cantautori "impegnati".
Senza citare la beneficenza, basta concentrarsi un minimo sulla sua produzione artistica andando un attimo Oltre (pun intended) le varie Avrai e Questo piccolo grande amore [1].
Le Mani e l'Anima, che vede la partecipazione del grande Youssou N'Dour, è un brano molto significativo e dice molto sulla sensibilità di Baglioni riguardo il tema dell'immigrazione.
Prego notare: parliamo di un brano di Oltre [2], album del 1990, quando Salvini era un bimbo, Berlusconi non ancora sceso in campo e Grillo un comico fresco di Sanremo:
Non si può quindi seriamente accusare Baglioni di una repentina "presa di coscienza" per salire sul carro dell'opposizione, ma semmai riconoscergli una certa coerenza artistica, oltre che personale.