è successa una cosa che mi ha fatto un po' riflettere: oggi è morto Don Mario Galbiati, fondatore di Radio Maria e Radio Mater.
Non mi considero credente, però essendo nato a Erba e cresciuto ad Albavilla conoscevo bene la figura di don Mario e mi spiace vedere tante battute (non tutti sanno che parecchi anni fa venne tagliato fuori da #Radiomaria, che poi divenne il buisness che è oggi)
— Xab (@XabCorinti) April 15, 2022
RIP Don Mario
Don Mario ha fondato Radio Maria dove sono nato io (Erba), quando la radio ha cominciato a diventare un business internazionale è stato tagliato fuori e ha finito per fondarne un'altra, Radio Mater, nel paesino dove sono cresciuto (Albavilla).
La notizia mi è arrivata dalle battute ironiche di Twitter.
Ora, io non sono particolarmente credente e le capisco pure (io per primo non ho particolare stima per Radio Maria) però confesso che ci sono rimasto male.
Ci sono rimasto male perché, pensando a Don Mario in quanto persona, io ho in mente un prete simpatico e benevolo che amava la radio e lo sport, che ha battezzato mia mamma, conobbe mia nonna e la mia bisnonna (che gli raccontava preghiere in siciliano arcaico di cui chissà che capiva).
Insomma, era una sorta di lontano parente, e vederlo ridotto a "un'occasione da meme" mi ha sconfortato un po'.
Voglio dire: il fatto che la morte di una persona che fondamentalmente ha sempre fatto del bene si risolva in un meme come un altro mi ha dato una prospettiva diversa di come viviamo internet da qualche anno a questa parte:
è più importante fare una sparata che ragionare un attimo sul soggetto della sparata stessa.
E intendiamoci: probabilmente in altri casi in cui non ero così direttamente coinvolto in questo meccanismo ci sono caduto pure io, quindi non biasimo nessuno, o forse biasimo quello che stiamo diventando tutti (me compreso).
RIP Don Mario.