.さらばさらばの手にかかる霞かな
saraba saraba no te ni kakaru kasumu kana
addio! addio!
mani salutando
nella nebbia.
(Kobayashi Issa)
Neon Genesis Evangelion
Il 12 Dicembre del 2000, grazie alla mia vecchia piccola TV con tubo catodico, MTV trasmise al bimbo che ero i primi due episodi di Evangelion all'interno del programma-contenitore Robothon.
Quel bimbo si innamorò immediatamente di Zankoku na tenshi no tēze - da quel momento la mia sigla del cuore - ma non avrebbe mai potuto immaginare che si sarebbe portato dietro quella storia e quei personaggi per più di vent'anni.
Del resto non era certo nei programmi di Hideaki Anno, la bestia che urlò amore nel cuore del mondo, il genio assoluto che ha contribuito a ridefinire l'animazione giapponese (e non solo) combattendo contemporaneamente con la propria depressione, raccontando una storia (delle storie?) universale e al tempo stesso intima, personale, catartica per lui tanto quanto per lo spettatore.
Rebuild of Evangelion
Il nuovo Evangelion racconta una storia diversa eppure al tempo stesso coerente con i due episodi finali della serie originale, nonché con la narrazione più lineare di The end of evangelion, solo con uno spirito tutto nuovo.
Il messaggio finale, almeno per chi vi scrive, è che Anno ce l'ha fatta, e noi dobbiamo farcela come lui:
Crescere, smettere di fuggire metterci in gioco nel mondo reale senza rifugiarsi nell'eterno, meraviglioso escapismo da dilemma del riccio.
Shinji è diventato grande, e lo spettatore deve seguirlo, smettendo di fuggire.
Congratulazioni!
The Heady Feeling Of Freedom/Good, Or Don't Be