Per qualche motivo, quando si parla di Square Enix diventa sempre tutto molto complicato.
Qui per dire abbiamo il porting Steam di uno dei vari remake di Final Fantasy IV, nello specifico quello uscito su DS nel 2007 (arrivato sul mercato mobile nel 2012).
Tutto questo senza considerare le versioni PSP, la recente Pixel Remaster, i sequel e chi più ne ha più ne metta!
SNES

Confesso che in questo caso sono partito avvantaggiato:
attorno al 2003-2004 giocai all'originale SNES (quello giapponese tradotto amatorialmente in italiano) e per mia fortuna me lo ricordavo molto bene, abbastanza dal notare quanto il remake lo rispetti e riprenda paro paro.
E, come più di vent'anni fa, ho sempre la sensazione che l'originale Final Fantasy IV risulti con ogni probabilità il primo vero Final Fantasy propriamente detto per moltissimi aspetti.
Nulla togliendo ai primi tre capitoli per NES, è con Cecil e compagni che l'impronta narrativa della Sacra Scuola Sakaguchi cominciò a farsi vedere in modo tanto preponderante:
certo c'erano ancora molti cliché, soliti debiti a Star Wars e alla cultura pop in salsa nipponica eccetera eccetera, certo, ma con scelte coraggiose e sorprendenti per un videogioco del 1991.
In buona sostanza, senza Final Fantasy IV non credo avremmo mai avuto un capolavoro assoluto quale Final Fantasy VI e tutto il discorso meraviglioso, celeberrimo e celebrato discorso PS1 di cui ciancio sempre.
Gameplay

Questa spiccata vocazione narrativa si risolve in un continuo cambio di party narrativamente avvincente, ma non esattamente quel che si dice comodo per il gioco giocato: forse anche per questo il futuro Final Fantasy V rappresentò l'esatto opposto, riportando il gameplay al centro (i jobs!) ma frenando parecchio dal punto di vista trama.
Comunque, tornando a noi, Final Fantasy IV è abbastanza sbilanciato, con scontri piuttosto complicati e boss abbastanza nefasti:
anche per questo nel 3D remake abbiamo due difficoltà, e un'importante riduzione degli scontri casuali (che però al giorno d'oggi restano sempre troppi).
Curve in impennata

Il dungeon finale, pur giocandolo a difficoltà normale, l'ho trovato estenuante:
lunghissimo, pieno di mostri di livello piuttosto alto, tremendi boss più o meno opzionali, teletrasporti e passaggi segreti abbastanza frustranti da trovare.
Ma più che altro, ciò che colpisce è la poca gradualità con cui a questo dungeon ci si arriva:
non voglio dire che tutto il gioco fino a questo momento era fin troppo facile, ma aldilà di qualche sorpesina girava tutto liscio, forse troppo per preparare all'impatto dell'epilogo.
Ok, ma a quale versione dovrei giocare?

Non ci ho ancora messo mano, ma se si vuole recuperare il look&feel dell'originale con ogni probabilità la Pixel Remaster_ è un'ottima opzione (io ho giocato quella di FF e FFVI e mi sono piaciute molto), come anche la versione PSP...
Tuttavia il design pupazzoso di questa versione 3D a me piace un sacco e credo che avrebbe meritato più fortuna - anche se forse era giustamente più figlio del mondo Nintendo DS e Nintendo in generale.
Nota di demerito: non mi risulta si possa scegliere il doppiaggio giapponese e quello inglese è abbastanza raccapricciante (senza nemmeno momenti memorabili come questo).
Conclusioni
Al netto delle sue ingenuità e frustrazioni, Final Fantasy IV è tuttora godibilissimo e merita di essere giocato da tutti i fan di Final Fantasy e dei JRPG in generale:
se l'originale o la pixel remaster dovessero risultare troppo pixellose per i vostri standard, questo remake fa assolutamente al caso vostro.
Se però siete abbastanza digiuni in termini di JRPG, forse è il caso di farsi le ossa con qualche altro titolo più equilibrato.
Bonus Track
Final Fantasy IV: Celtic Moon, classe 1991, è un piccolo capolavoro in salsa celtica basato sulla colonna sonora pensata dal nostro amato Nobuo Uematsu che vi consiglio con tutto il cuore 😌 un po' come la splendida Tsuki no Akari che troviamo qui (arrangiamento del Theme of Love cantato da Megumi Ida)
E quel Main Theme of FFIV ce lo si porta dietro per sempre.
