Prima di tutto la verità:
Advent Children è un pessimo film.
Ma questa, intendiamoci, è la verità del senno di poi.
La verità antica che voglio regalarvi, con questa mia retrospettiva, è tutto ciò che Advent Children rappresentò per almeno un paio di generazioni di videogiocatori, quelli più o meno persi nel Lifestream (oddio, facciamo le corna. O i Don Corneo).
Correva l'anno...
Inizio portando un po' d'esperienza personale.
Nel 2005, mentre alcuni fortunelli poterono godere della proiezione in quel di Mestre, io vivevo ancora in Argentina e stavo allegramente impazzendo.
Buscando Locutorios en Mar del Plata. Presa da google maps perché non trovo foto decenti della zona urbana
Ricordo ancora come se fosse ieri le mie spedizioni quotidiane negli Internet Point, scaricando trailer su trailer da siti come Phoenix Down e Your Final Fantasy Community per poi masterizzarmeli su dvd e rivedermeli nel mio vecchio portatile, fantasticando su quello che all'epoca risultava, per le mie disponibilità, un film introvabile.
E onestamente, non credo di aver mai voluto vedere un film così tanto.
Sarei stato capace di pagarlo il triplo del suo valore. Pure piratato e coi sottotitoli in aramaico.
Dubito mi potrà mai succedere di nuovo.
E qui serve un po' di contesto...
L'hype di Advent Children
Dal 1997 erano passati meno di 10 anni, eppure all'epoca pareva trascorsa un'eternità.
In parte sicuramente perché io e generazioni limitrofe attraversavamo tutto quel discorso infanzia / adolescenza (da 8 a 16 anni è davvero un gran salto) e in parte perché beh, per certi versi era vero:
Tecnologicamente parlando, da 1997 a 2005 passò effettivamente un'eternità.
Nello specifico, tutto il discorso che va dal debutto della prima Playstation all'ormai sempre più prossimo canto del cigno della sua erede PS2.
In mezzo ben 3 Final Fantasy, un MMORPG, un sequel maledetto ed un film orribile.
Era anche un'epoca in cui certe differenze ancora si notavano a occhio nudo, senza bisogno dei Vittorio Sgarbi del 4k che imperversano oggigiorno...
eccetera eccetera.
Per un ragazzino, cresciuto da bimbo a braccetto con il mito di Final Fantasy VII, l'idea stessa di poter ritrovare quegli amici d'infanzia in pixel rappresentava una prospettiva indescrivibile.
Perché Final Fantasy VII e colleghi, di loro, erano stati molto più di un film:
Avevano rappresentato un'esperienza lunga settimane, mesi, forse addirittura anni considerando tutte le partite e gli esperimenti che uno ci poteva fate (vi ricordate tutte quelle leggende?)...
E insomma, è un discorso che solo quegli (ex)bambini lì possono comprendere appieno, ma il quadro dovrei averlo reso, grossomodo.
Le prime visioni
Credo che mi aiutarono certi muli, ma nel dettaglio sinceramente non ho idea di come riuscii finalmente a recuperare il film...
Ricordo solo che prima lo vidi in giapponese sottotitolato in inglese, poi in giapponese sottotitolato in italiano e quindi in inglese sottotitolato dal topolino che al mercato mio padre comprò.
Ed in principio, io l'amai.
Ebbene sì.
Lo amai di quell'amore scemo ed incondizionato tipico degli adolescenti, la passione senza comprendonio, l'idea stessa di quei personaggi visti con un tale livello grafico, poter anche solo sentire le loro voci...
Ed eravamo nel futuro, noi e loro:
Gli anni erano passati tanto per me quanto per Cloud e soci.
Advent Children non era un remake, un reboot, una techincal demo o quant'altro.
Era il dopo.
Ok, prima di questo, vabbè come siete pignoli pure voi oh...
Comprensione
Averlo amato in quel modo lì non significa certo che il film mi fosse piaciuto, intendiamoci.
Intanto c'avevo capito molto poco, e molte scene già m'irritavano terribilmente.
Soprattutto questa...
Poi, il fatto che tale Denzel avesse più spazio del gruppo originale, che Reno e Rude fossero ridotti a mere macchiette e che tutto trasparisse così mestamente serio, buio e desaturato mi diede subito da pensare.[1]
Oh certo, simpaticissimo sogno bagnato delle ragazzine. Un Jack Sparrow giappo. ANDATE A DIRLO A WEDGE, JESSE, BIGGS E TUTTI GLI ABITANTI DEL SETTORE 7, STRONZI
C'era qualcosa che non andava...
Ma questa scena, effettivamente splendida (forse l'unica che salvo ancora oggi) ti faceva dimenticare di tutto.
Meno il fatto che questo al massimo è il Bahamut di FFX, INFAMI BASTARDI!
Giocava col tuo cuore, questo Advent Children.
E il guaio è che, beh, non lo faceva manco tanto bene.
L'odio
Il tempo raffredda certi entusiasmi, soprattutto quando il resto della Compilation porta in scena allegre porcate capaci di sporcare la memoria di uno dei videogiochi più importanti della storia trasformandolo in una sorta di telenovela J-Pop.
Ed è allora che di Advent Children inizi a vedere solo le debolezze, i dialoghi nebulosi e le spiegazioni farlocche.
È allora che ti senti ingannato e tradito, rivedendolo.
Quando realizzi che, in fin dei conti, i destinatari di quell'amore avrebbero potuto essere anche i soli trailer.
Ma anche che, con un regista diverso da Tetsuya Nomura ed un insostenibile passaggio di testimone in meno, forse forse Advent Children avrebbe pure potuto tenere botta.
(Forse.)
Eredità
Le differenze qualitative che passano da Final Fantasy VII ad Advent Children spiegano da sole le dimensioni di quell'immaginario spartiacque che passa tra Squaresoft e Square Enix, nonché tutti i dubbi e le diffidenze nei confronti del venturo remake.
Advent Children è, per massima parte, l'ennesima storia di aspettative deluse.
Ma è stato anche, a suo modo, la più insostenibilmente dolce delle attese.
a scanso di equivoci: io Reno lo adoro eh, ma quello stronzo e bastardo del gioco originale. ↩︎