Mercoledì è bello, anche se ha fatto di tutto per farsi odiare

Mercoledì è bello, anche se ha fatto di tutto per farsi odiare

Il balletto ha rotto le palle, ma non la serie

Primo post dell'anno (il megatrasloco di Gennaio mi ha portato via un paio di vite) con qualche parere su una serie che occorreva far decantare un po', perché diciamocelo...

Mercoledì ha rotto il cazzo

Se usate Instagram o TikTok, credo che vi siate lecitamente trovati nella mia situazione: il bombardamento social è stato talmente vasto e variegato che, in confidenza, pianificavo di vedermi la serie nel 2024 oppure non vederla affatto.

Alla fine però, come spesso succede, l'esplosione è stata tanto potente quanto rapida e negli ultimi giorni mi pare che la serie sia finalmente passata un po' di moda, forse grazie (o per colpa?) di Shakira che con il nuovo singolo da vrenzola cornuta ha agilmente sostituito le emuli della splendida Jenna Ortega nei nostri schermi.

Balletto a parte, ma la serie?

Stavo per scrivere: della serie si è parlato tanto... ma mi rendo conto che è un'affermazione non del tutto veritiera:

al netto del meme e del balletto, mi pare che tolti i vari portali in pochi abbiano espresso pareri sulla serie nel complesso, che di fatto non poteva non intrigarmi visto che mischia due mostri sacri della mia infanzia e adolescenza:

La famiglia Addams e Tim Burton.

Tim Burton

Da quando a 10 anni riuscii ad infiltrarmi al cinema e vedere Sleepy Hollow, è sempre stato una fetta importante della mia formazione:

ancor prima, il suo Batman in VHS mi galvanizzò da bimbo, Edward mani di forbice mi sconvolse e Beetlejuice come Ed Wood restano dei film a cui mi sento strettamente legato...ma più che altro è un po' l'amore per tutta quell'estetica burtoniana che ha un po' ridefinito il pop-goth degli anni '90 e lo rende immediatamente riconoscibile a tutti.

Dopo Big Fish però come molti ho faticato ad apprezzare i successivi lavori di Tim alla regia, un po' come con quelle band che galvanizzano per i primi album ma poi ti suonano bollite.

Mercoledì

Lasciamo un attimo perdere la Famiglia Addams nelle sue millemila incarnazioni:

più la guardavo, e più questa serie mi sembrava una specie di fan fiction di Harry Potter con protagonista un personaggio del Johnny Depp burtoniano (prima di tutto Ichabod Crane) visto al femminile e come adolescente.

Sul serio: le occhiate e le smorfie dell'ottima Jenna Ortega mi sono sembrate in una marea di occasioni le stesse del buon Johnny dei tempi buoni!

Quindi è una merda?

Il bello è questo:

sembra una fan fiction, i temi dei diritti civili buttati un po' lì come se li avesse chiesti l'algoritmo di Boris 4, gli stereotipi e le strizzate d'occhio del Teen Drama più che evidenti e chi più ne ha più ne metta...

eppure, secondo me,nel suo curioso insieme funziona alla grande.

L'aspetto giallistico da vecchia avventura grafica "ispirata a...", le tresche amorose che manco Buffy, le divertenti battute tipiche degli Addams (ho riso un sacco all'obitorio), il ritmo e l'atmosfera in generale m'hanno conquistato molto: sarà perché dietro c'è una vecchia volpe (un po' come Raimi con l'ultimo Dr Strange), sarà perché il cast l'ho trovato molto azzeccato (eccetto Luis Guzmán su Gomez, forse perché resto troppo innamorato del compianto Raúl Juliá), ma insomma: mi ci sono divertito molto.

Non è una serie che sposta il livello o rivoluziona niente, ma un vecchio telefilm di una volta realizzato con cura, furbizia e tanto mestiere: e, preso così, secondo me vale decisamente la pena di essere visto, specie se state cercando qualcosa di leggero da guardare in sottofondo mentre state facendo altro.

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