Questo mondo non mi renderà cattivo è addirittura meglio di Strappare lungo i bordi

Questo mondo non mi renderà cattivo è addirittura meglio di Strappare lungo i bordi

Zerocalcare colpisce ancora

Il titolo è un po' provocatorio, e dico subito che Strappare lungo i bordi l'ho amata tantissimo, come del resto ho amato l'intera produzione di Michele:

Un polpo alla gola, Scheletri, Macerie Prime, Kobane Calling e via discorrendo sono tutti fumetti meravigliosi in modo diverso.

E quella diversità questa volta fa molto la differenza per un discorso come sempre intimo e generazionale, ma anche squisitamente politico:

dico generazionale perché, come mi è capitato di scrivere altre volte, a mio modo di vedere nessuno nel mondo dell'intrattenimento ha saputo raccontare il senso di inadeguatezza della generazione Millennial meglio di Zerocalcare.

E vale sempre la pena ribadirlo perché questa è prima di tutto la sua cifra, il racconto dell'ansia e del disagio con ottimo umorismo condito della cultura pop con cui un bel po' di gente è stata svezzata e cresciuta.

Ma questa storia animata per Netflix porta ad un salto estremamente delicato e difficile, che mi ha riportato alla mente un vecchio discorso che facevo sulla sinistra (o più in generale l'opposizione) commentando la vittoria della Meloni alle ultime elezioni..

Sarà che ho incontrato tante giraffe, sarà che ho conosciuto più di una persona meritevole affascinata da mondi orrendi (non necessariamente politici) semplicemente perché altrove non la volevano, ma ho trovato Questo mondo non mi renderà cattivo straordinariamente utile ed empatico, cosa che mio malgrado non mi sento di dire di massima parte dell'intrattenimento contemporaneo.

Perché va bene essere divertenti, potenti e ben realizzati, ma mi pare che quasi ogni storia in cui mi imbatto da un po' di anni a questa parte tenda a parlare alla propria bolla/target di riferimento raccontandole ciò che vuol sentirsi dire, in genere semplificando ed abolendo tutte quelle sfumature che generano tanta complessità ma forse poca viralità.

Ciò detto, non voglio fare il santino di Michele, è che mi riesce davvero difficile trovare qualcosa che non va nelle produzioni che tira fuori (forse giusto i discorsi sul karma toh, che comunque sono boutade) e credo pure che abbia avuto una buona dose di coraggio in questo suo nuovo lavoro, specie visto e considerato il successo di Strappare lungo i bordi dove sarebbe stato molto facile adagiarsi eliminando dall'equazione elementi più o meno compromessi.

Concludendo, spero che i suoi lavori ottengano un respiro il più internazionale possibile perché il suo successo megagalattico in Italia merita di toccare vette internazionali, anche per l'ottimo lavoro produttivo svolto da Movimenti Production e DogHead Animation.

Insomma: Netflix, se non l'avete già messo sotto con una terza serie (si spera ancora più lunga) allora non avete capito niente.

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