Partiamo dalle cose semplici:
Il film di Barbie è bello?
Sì.
È un film divertente, con una gran colonna sonora (...arriverei a dire che è fin troppo cantato e ballato, ma è una faccenda di gusti) un ottimo ritmo e una produzione di tutto rispetto:
vale sicuramente la pena guardarlo, anche se mi rendo conto di come la sua martellante onnipresenza stia rasentando l'effetto Mercoledì.
Detto ciò, leviamoci la questione più spinosa:
Barbie è una feroce critica sociale?
Ecco, qui le cose si fanno più complicate:
personalmente, direi no.
O meglio, non proprio.
Che (l'ottima) regista Greta Gerwig un messaggio femminista nel suo girato ce lo metta è indubbio, ma non lo definirei un film particolarmente impegnato / focalizzato sul tema come la stampa e i commenti online lo vorrebbero far sembrare:
e questo, attenzione, non vuole assolutamente sminuire il film, che è semplicemente (e prima di tutto) intrattenimento splendidamente confezionato.
Per intenderci, non aspettatevi la potenza e la complessità de La fantastica signora Maisel di Amy Sherman-Palladino (anche perché gente che scrive come lei ce n'è davvero poca in giro), ma questo perché le ambizioni di Barbie credo siano del tutto diverse:
visto lo stato non proprio roseo (è il caso di dirlo) in cui versa Hollwyood in questo periodo, non è da escludere che da qui possa partire tutto un filone di toy-movies sull'onda della fase un po' decadente del cinefumetto che ha dominato lo scorso decennio - del resto la Mattel ha dato una bella rinfrescata al suo marchio, prima ancora che al suo prodotto di punta.
Detto questo, l'ottima America Ferrera (interprete di Gloria) ha un gran monologo che non va assolutamente sottovalutato, così come diverse riflessioni sulla morte (ebbene sì) e, più in generale, sul cambiamento.
Commedia d'altri tempi
Per un buon 80%, Barbie mi ha ricordato lo stile delle vecchie commedie americane di una ventina d'anni fa miscelato con concetti filosofico-esistenzialisti di una certa profondità, un po' come il celeberrimo The Truman Show del 1998 (!) e a cui, a livello di feeling, mi sono ritrovato spesso a pensare durante la visione.
Questo aspetto mi pare evidenziare un elemento:
Barbie è prima di tutto un film di (e per) Millennials, il che ovviamente non significa che non possa fare breccia anche nelle altre generazioni eh, però questa connotazione personalmente l'ho percepita parecchio, specie nel già citato personaggio della Ferrera.
Margot Robbie
Sarebbe inutile evidenziare quanto questo splendore di donna sia praticamente perfetta per il ruolo o come, per l'ennesima volta, abbia dimostrato le sue ottime doti come attrice:
ciò che mi sento di dire è che con questo film si è definitivamente consacrata come vera Diva di Hollywood, forse l'unica attrice in giro attualmente in grado di corrispondere alla definizione nel suo senso classico (una Zendaya per dire è già portatrice di qualcosa di diverso e più legato alla nostra fase storica).
Ryan Gosling
Confesso che non impazzisco per lui, ma in questo film ha decisamente vinto tutto:
forse la sua miglior performance dai tempi di Drive, il suo delirante Ken in più di un'occasione riesce più o meno letteralmente a rubare la scena alla protagonista (e non era affatto un'impresa facile).
Spero di rivederlo in altri ruoli da commedia, perché mi è piaciuto veramente un sacco!
Will Ferrell
Menzione di merito per un ruolo secondario al buon vecchio zio Will: i fasti del meraviglioso Mugatu di Zoolander sono lontani, eppure caccia un paio di battute e faccette buffe che sono un amore.
Senza di lui, avremmo avuto un film decisamente meno saporito.
Greta Gerwig
Ha messo su davvero un ottimo spettacolo:
oltre alle coreografie, le scenografie e le inquadrature, segnalerei anche una bella scena d'inseguimento che mostra come la regista si sappia muovere bene anche in un contesto da cinema d'azione.
Su certe scene (e un po' tutta la parte finale) direi che è stata davvero coraggiosa.
OST
Dua Lipa si conferma la popstar perfetta per questo decennio, Gosling fa un ottimo lavoro (...e avrò in testa Push dei Matchbox Twenty per le prossime settimane mannaggia a lui), più in generale tutti i brani sono azzeccati.
Però.
Però l'assenza dell'originale di Barbie Girl degli Aqua lo trovo comunque un affronto imperdonabile.
Morale
Barbie è un bel film che fa ridere e pensare senza esagerare con nessuna delle due cose, ma offre un cinema d'intrattenimento che di 'sti tempi non butterei certo via:
forse l'hype che si è creato attorno alla pellicola rischia di deludere, ma preso per quello che è resta un ottimo spunto per il cinema dei nuovi anni '20.
E ora scusatemi, ma corro a spiegare a una bella ragazza perché Il Padrino è il film più bello del mondo.
(perché sì, noi maschi stupidi Ken lo siamo effettivamente un po' tutti)
PS
Non mi pronuncio sul doppiaggio italiano poiché in Grecia (come più o meno in quasi tutto il mondo) al cinema i film arrivano in lingua originale