(questo mese per forza di cose chiudiamo con un po' di anticipo, al massimo si recupera il prossimo gennaio)
E siamo arrivati alla fine del 2024!
Confesso di essere impressionato dalla mia costanza: questa rubrichetta mi è stata molto utile per avere qualcosa da scrivere almeno una volta al mese seguendo un determinato filone (si spera) logico.
In più, ovviamente, scrivere questi dodici post mi ha stimolato ad ascoltare e scoprire un sacco di musica nuova, lungi dal crogiolarmi sempre e solo con i vecchi classici (che comunque la fanno sempre da padrone, lo ammetto: dopo Last Will & Testament del mese scorso sono ritornato sotto con gli Opeth come non mi capitava da più di vent'anni)
Akira Yamaoka - SILENT HILL 2 ORIGINAL SOUNDTRACK -2024-
Colonna sonora del famigerato remake di uno dei videogiochi più belli del mondo: la metto in dicembre giusto perché è uscita sul finire del mese scorso (e novembre mi ha già dato un bel da fare).
Che dire? La colonna sonora dell'originale Silent Hill 2 per me è una grossa fetta di cuore e Theme of Laura è uno dei brani che ho ascoltato di più nella mia vita (provo sempre a strimpellarla quando mi capita una chitarra a tiro).
La nuova OST forse non tocca le vette dell'originale, ma ne è un potentissimo ed evocativo rimando:
brevi brani strumentali come per esempio Beneath the Null Moon si potrebbero ascoltare una vita, Theme of Laura II, Promise, Love Psalm eccetera sono nuove vesti per melodie che di loro sono sempre state perfette, in particolare Theme of Laura (che non a caso Yamaoka riprende in un assolo su due da tipo sempre).
Akira è notevole anche in certi rimandi chitarristici (ad esempio ai Nirvana in Love Psalm o ai Metallica in Angel's Thanatos), sempre funzionali al suo discorso musicale e vere e proprie chicche per chi lo ascolta da decenni.
Riguardo al remake: eh. Prima o lo giocherò, anche se non credo sia molto da Deck. Diciamo che nel frattempo posso garantire che dal punto di vista sonoro c'è solo che da emozionarsi e ringraziare:
OST s t r a o r d i n a r i a!
The Old Dead Tree - Second Thoughts
Progmetal parigino con un passato death che (mea culpa) scopro con colpevole ritardo:
questo Second Thoughts è molto più a tinte goth/doom, in alcuni pezzi sa essere al limite del radiofonico (se parliamo di qualche radio scandinava immagino) ma, soprattutto, è proprio un bel disco.
Prodotto bene con riff ispirati e scelte vocali originali, Munoz ha una teatralità davvero notevole.
Ollie T - Lost Within the Fire
Debutto solista per il chitarrista degli amati Poets of the Fall, gruppo che ci ha regalato dischi stratosferici (e personalmente un live che ricordo con tanto amore) ma che negli ultimi anni mi sembra essersi un po' perso, anche se la loro presenza in Alan Wake 2 mi dicono sia una specie di capolavoro (vedremo).
Partiamo subito con l'ovvio: è un disco di un chitarrista, per altro molto bravo, quindi ci sono un sacco di pippe.
Attenzione: credo sia quasi un passaggio obbligato.
Da Satriani a Vai, passando per Malmsteen e Gilbert e compagnia shreddante, i chitarristi di un certo peso che lavorano a briglie sciolte lontano dalle logiche da band finiscono puntualmente per cimentarsi in virtuosismi a mio parere spesso fin troppo fini a se stessi, pure quando belli (io Steve Vai lo amo tanto per intenderci eh, però spesso quando lo ascolto mi dico "minchia Stefanuzzo, anche meno").
Lost Within the Fire è fondamentalmente un disco anni '80 con respiri da Van Halen qui e la, con caratteristiche simili a quelle proprie dei dischi dei guitar hero di cui sopra.
Molto carine Silhouette, Neon Highways e Green Fields (quest'ultima un po' alla Gary Moore con qualche virtuosismo di troppo, ma abbastanza funzionale alla melodia), ma per quanto mi riguarda tutto molto meno memorabile dei primi dischi che ha realizzato con Marko Saaresto & Co.
Poi c'è Livin' the Dream (feat con i Poets al completo) che è tipo a metà tra OST di Gran Turismo e un film porno di Ron Jeremy, e vabbuò.
Alberto Rigoni - Nemesis Call
Sempre in tema di virtuosismi, il bassista nostrano Alberto Rigoni tira fuori un interessante disco progressive rock a tinte neoclassiche (E anche qui Malmsteen lo si percepisce parecchio), bel disco strumentale con un sacco di featuring chitarristici molto notevoli, al netto dell'eccessivo "onanismo" di cui sopra (qui decisamente troppo per le mie orecchie) ha scelte melodiche / riff che si fanno ascoltare volentieri (Symposium, Virgo e Eternal Quest sono proprio carine).
Forndom - Moþir
Nuovo lavoro del progetto dark ambient / neo folk dello svedese L. Swärd: non è decisamente un disco per tutti i palati, ma direi che rappresenta una potenziale ottima colonna sonora per un sacco di cose.
In particolare, le melodie di Jord mi sono piaciute un botto!