Premessa
Ho iniziato questo post più di un anno fa, ma per qualche motivo non sono mai riuscito a riprenderlo in mano...oggi ci riprovo, sperando di non metterci troppe castronerie!
Elden Ring
Dopo 23 ore abbondanti e diversi mesi di stop, ho definitivamente parcheggiato il blasonato titolo di From Software.
Ho esplorato parecchio le aree iniziali, sconfitto Rennala e, come un Ryoga di Ranma o uno Zoro di One Piece, mi sono ritrovato a perdermi in giro senza capire bene dove andare.
Stranamente, la mia decisione di smettere non è legata a difficoltà particolari con boss o dungeon, ma piuttosto a un senso opprimente di "troppo", che ha finito per compromettere il mio divertimento.
Ovviamente, non sto assolutamente parlando di un difetto ma anzi di quello che potremmo considerare uno dei pregi principali di Elden Ring.
Eppure, per il giocatore che sono oggi, mi tocca ammettere che un mondo così aperto in un contesto Souls-like non fa proprio per me.
Open World
You N'wah!
Da ragazzino, i mondi aperti sono stati una vera ossessione per me.
Titoli come Daggerfall, GTA3, Vice City e San Andreas, Morrowind, Oblivion e più in la Skyrim sono con ogni probabilità alcuni dei videogame dove ho passato più tempo e trascorso vite intere (in particolare Morrowind con tutta la sua sfilza di mod).
Se vogliamo allargare il discorso, anche i Final Fantasy dell'era PlayStation (i miei giochi del cuore) garantivano quel senso di esplorazione e libertà che tanto mi ha galvanizzato in passato, plasmando in un certo senso i miei gusti per il futuro.
Nei titoli Bethesda, ad esempio, amavo creare background per i miei personaggi, quasi come in un GDR cartaceo. Una passione che ho portato anche su Skyrim (qui trovate ancora un piccolo sito dedicato a uno dei miei personaggi).
Souls
Il mio primo incontro con Dark Souls 1 su PlayStation 3 fu traumatico. Perso nella Città Infame con un'arma a base di fuoco e Queelag in agguato, fui costretto a mettere in pausa il gioco.
Col tempo, ho riscoperto il titolo su PC, soccombendo (più o meno letteralmente) al fascino della saga:
da lì nacque l’amore per il vecchio Demon’s Souls, che poi si è consolidato con Dark Souls 3 (Dark Souls 2 ha avuto un suo perché ma lo metterei diverse spanne sotto).
Dovessi dire, pur avendolo apprezzato, è proprio con Dark Souls 3 che la mia passione per il genere si è affievolita lentamente, come l’ultimo bagliore di un falò.
Tra tutti, Dark Souls 1 resta il mio preferito. L’atmosfera, il ritmo lento dell’esplorazione prima di sbloccare il fast-travel (frustrante all’epoca, ma gratificante in retrospettiva) e il senso di scoperta lo rendono unico, e probabilmente l'unico Souls che tornerei a giocare ancora oggi.
Soulslike
Negli ultimi anni ho provato alcuni Soulslike moderni, come il promettente Enotria (affascinante dal punto di vista estetico e musicale, un po' limitato per tutto il resto), l’acclamato Lies of P e altri titoli che ora mi scordo.
Sebbene molti abbiano qualità indiscutibili, nessuno è riuscito a tenermi incollato allo schermo: finisco puntualmente per annoiarmi e trovare il piatto trito e stantio.
Non credo sia nemmeno un discorso di difficoltà / frustrazione: pur essendo tutt’altro che un esperto, me la cavo peggio nei platform o negli sparatutto, eppure ogni tanto ci ricado lo stesso...si tratta proprio di noia.
E, dopo Elden Ring, credo che il genere abbia defintivamente perso il suo fascino per me.
Conclusioni
Forse prima o poi ci tornerò sopra e riuscirò ad apprezzare Elden Ring come certamente si merita, magari subendo un pelo il fascino della lore o chissà.
Di mio, credo che l'unico Souls che riuscirebbe a "sbloccarmi" al momento è Bloodborne...nel caso prima o poi dovessimo vederlo su Steam o mi andasse di smanettare con gli emulatori.