Buon 2025 a tutte e tutti!
Mentre sono alle prese con Final Fantasy XII, ho rispolverato questa retrospettiva abozzata verso dicembre:
dopo giusto quell'abbondante decina di anni, fedele allo spirito del #BacklogPass, ho finalmente deciso di colmare una delle varie lacune che mi porto dietro da troppo tempo:
armato di Steam Deck e dell'emulatore Dolphin, mi sono divorato The Last Story!
Sintesi a caldo
Postata su Livello Segreto dopo qualche ora di gioco, direi che riassume il discorso che elaborerò meglio nei paragrafi sotto:
Ora.
Cosa ci racconta Last Story?
Il canovaccio è dei più classici, con tutti i cliché del caso.
Tuttavia regia, direzione artistica e personaggi hanno quel "qualcosa" di magico che oh, mi conquista ogni santissima volta:
sono un po' i fattori di cui lamentavo la mancanza in Metaphor per intenderci.
Poi...
È breve (sulle venti ore).
Lineare.
Con poche side quest e un'esplorazione decisamente ridotta all'osso.
E posso dire che tutto questo lo percepisco come una serie di pregi?
Certo, ha un sistema di combattimento che per me è un atroce delirio sperimentale.
Poi chissà, magari su Wii un suo senso poteva averc...no dai, per me no (ma ammetto che gli action RPG non sono proprio il mio pane), anche se c'è comunque da dire che dopo un po' ci si fa il callo.
Il punto è che, tornando sempre al discorso di Giochi Troppo, quelli che all'epoca avrei vissuto come dei difetti oggi mi sembrano delle qualità inestimabili, tanto che mi piacerebbe ci fossero altri JRPG altrettanto rapidi e "concentrati" in giro.
Final Fantasy
Se avete già letto qualche post di questo blog lo saprete già, perciò non mi dilungherò sul mio sconfinato amore riguardo la "serie classica" di Final Fantasy, quella che arriva al decimo capitolo e possedeva grossomodo lo stesso team di sviluppo.
Buona parte di quel team è ancora in Square Enix (principalmente Kitase e Nomura) mentre l'altra ha dato vita a Mistwalker, fondata dallo storico capoccione Sakaguchi (il papà della serie) con l'eterna complicità del meraviglioso Nobuo Uematsu alle musiche.
Mistwalker
Ora, parlare di Mistwalker nel dettaglio è un discorso molto lungo ma direi che possiamo senz'altro dire che è una compagnia:
- sfortunata
- poco lungimirante dal punto di vista del marketing e della distribuzione
in particolare, legandosi a doppiofilo con Microsoft o Nintendo (come in questo caso) ed essendo un po' naturalmente ostile a remake / remastered, ha portato alla realizzazione di varie esclusive passate fin troppo sottotraccia o comunque complesse da recuperare senza dover smanettare con gli emulatori (ciao Lost Odyssey, ciao Blue Dragon).
L'Ultima Storia
Last Story, come d'altronde lascia intuire il nome, è un parente estremamente stretto di Final Fantasy e direi che possiamo ragionevolmente ritenerlo un "figliol prodigo" della serie post scissione.
Narrativa
Tra canaglie, nobiltà corrotte e principesse da salvare-ma-non-troppo, al solito troviamo un'abbondante fetta dei classici Star Wars, di cui Sakaguchi è un celeberrimo estimatore.
In origine, il setting doveva essere pure sci-fi: il classico pseudo-medieval-occidentale è stato scelto per spinta di Nintendo, probabilmente interessata a restare palesemente in linea con la stragrande maggioranza dei lavori del nostro Hironobu.
Come detto, la trama non è niente di propriamente memorabile e, aldilà del plot-twist finale (originale ma non troppo), grossomodo indovinabile sin dalle prime battute.
Allo stesso modo, Zael è un po' il classico protagonista bonaccione di belle speranze di cui è facile dimenticarsi, eppure il rapporto di amicizia con il resto del party (tutti superiori al protagonista in pratica), il ritmo della narrazione, lo humor e lo scambio di battute rendono una storia tanto classica estremamente fresca e divertente da scoprire.
Gameplay
Eh.
A me il sistema di combattimento non piace per niente, ma come detto non è il mio pane:
chi è più avezzo a videogiochi più frenetici e bellamente casinari probabilmente ci si può trovare bene...
Per il resto, l'esplorazione è a corridoi con una linearità interessantemente prossima a un Final Fantasy XIII, ma grazie a una regia di tutto rispetto il ritmo è sempre alto e personalmente non mi sono mai annoiato in nessuna fase (anche se a onor del vero ho tralasciato parecchie sidequest), cosa che invece con FFXIII mi è capitata in più di un'occasione.
Grafica
Non sono espertissimo di Wii, ma ho ragione di credere che rappresentò uno sforzo notevole per l'hardware della vecchia console Nintendo:
al netto di texture a bassa definizione e i limiti tecnici del periodo, mi pare invecchiato egregiamente e delizioso per l'espressività dei personaggi (sguardi, alzate di sopracciglia, sorrisi).
Musica
Trascinata dalla splendida Toberu mono, la colonna sonora di The Last Story è il solito ottimo lavoro di maestro Nobuo Uematsu, che nelle ultime boss fight si lascia andare a musiche progressive rock manco fosse in Final Fantasy VI o con i Black Mages (provate ad ascoltare The One Ruling Everything!)
Conclusioni
Decisamente sottovalutato (in primis dalla stessa Nintendo, che lo tiene a far polvere e già all'epoca era restia alla pubblicazione in USA) credo sia un JRPG da recuperare via emulazione per chiunque ami Final Fantasy, specialmente per chi apprezza uno stile più action (tipo Kingdom Hearts).