Oggi mi è arrivato questo messaggio nel contact form:
Ho già risposto via email a G con una bozza di quanto segue, anticipando che avrei usato il suo messaggio come spunto per un post più generale.
L'argomento di G era collegato con una polemica riguardo una faccenda del fediverso: non entro nel dettaglio per ragioni che spiegherò strada scrivendo.
Per altri motivi e attraverso vie traverse mi sono già trovato in questa situazione, e ci sta:
la scorsa estate ho scritto alcuni riepilogoni incentrati su situazioni analoghe, e capisco che chi li aveva trovati interessanti (grazie!) potrebbe averne desiderati pure degli altri.
Che però, lo dico subito, non ci saranno!
Come no?!
Eh, no!
Intendiamoci:
non mi pento di aver scritto i vecchi post, poiché:
- A) Mi sembrava giusto documentare il mio punto di vista su alcune questioni.
- B) Personalmente, detesto recuperare discussioni sparse in mezzo a tanti thread diversi quando voglio chiarirmi le idee su qualsiasi argomento.
Tuttavia, se mi seguite (grazie bis!), avrete notato che non ho più trattato polemiche "istanzose".
Perché?
Innanzitutto, l'esigenza di scrivere e condividere è un po' una maledizione, ma ha anche qualcosa di terapeutico.
Se però si decide d'incanalare questa maledizione per sterili botta & risposta, l'aspetto terapeutico prende e va allegramente a ramengo:
Inoltre, non c'è pubblicità sul mio blog, non uso Google Analytics, non ho counter, cookies o altre forme di tracciamento, quindi non me ne frega niente di click o quant'altro:
m'importa solo (e moltissimo) dello scambio di punti di vista con altre persone interessate all'argomento che tratto, tutto lì.
Del resto, i post che scrivo derivano principalmente da due elementi:
- Sento il bisogno di scrivere su un argomento che mi ha colpito/appassionato.
- Scrivo un post che mi piacerebbe leggere ma che, per vari motivi, non esiste ancora. E quindi, lo faccio io!
Per quanto riguarda il Fediverso e come voglio viverlo, ho scritto un post in inglese che riassume bene tutto ciò che volevo dire: In the Fediverse I would like.
Il Fediverso è diventato un tema che mi è entrato rapidamente nel cuore perciò sono sicuro che ne parlerò ancora in futuro, ma solo a determinate condizioni.
Ovvero?
Evitare polemiche retoriche e stantie.
Ne ho parlato un po' quando ho spiegato le ragioni della mia migrazione da mastodon.uno a livellosegreto.it (se non l'avete mai letto, sappiate che è precedente a tutti i successivi casotti).
Cito i punti salienti (non è egocentrismo fidatevi, è pigrizia):
Temo che l'elemento "retorica sull'argomento del giorno" sommato a frasi più o meno fatte porti inevitabilmente a un ambiente che a me non giova e anzi, intristisce.
Una cosa che dicono tutti in una forma di pappagallismo simultaneo.
Ma soprattutto un tam-tam che, in fin dei conti, nell'economia dei destini dell'universo, non cambia un emerito cazzo.
Perché, tu coi tuoi post pensi di spostare qualcosa?
No, ma appunto:
Visto che nella società in cui viviamo ciò che possiamo fare con le nostre forze è spaventosamente limitato, preferisco parlare di cose che mi piacciono, di cui magari si parla poco o comunque tendenzialmente sempre allo stesso modo.
È lo stesso motivo che mi rende restio all'opera di "evangelizzazione" degli utenti dei social commerciali facendo il Testimone del Fediverso di Geova.
Mi limiterei a dire che il Fediverso è lì, esiste, e se unə vuole può entrarci come e quando vuole.
Basta.
(che poi, è lo stesso approccio che ho con Linux e l'opensource più in generale).
Forse ho questa visione perché più qualcuno prova a convincermi di fare qualcosa più mi fa passare la voglia.
Cioè, pensate a Matrix (ma quanto era bello Matrix?) :
non è che Morpheus o Trinity si son presentati da Neo con campioncini e depliant.
Insomma, la curiosità e la voglia d'immergersi in certi mondi o c'è o non c'è, e per la maggior parte delle persone non esisterà mai.
E, in confidenza?
A me va benissimo così.
(ma comunque, Cypher aveva ragione!)