Judas Priest - Invincible Shield
Visto che i vari singoli sono usciti da diversi mesi potrà suonare banale, eppure l'idea che questo disco sia così riuscito non è affatto scontata:
Rob Halford quest'anno spegnerà 73 candeline e i suoi soci non sono esattamente musicisti di primo pelo (inutile ribadire quanto i Judas Priest siano stati fondamentali per l'heavy metal), eppure Invicible Shield è un vero discone perfettamente in linea con la loro produzione classica.
Dovessi dire, per me è nettamente il loro disco più riuscito da Angel of Retribution (2005), che probabilmente supera pure - nulla togliendo a Nostradamus, Redeemer of Souls e Firepower che si portavano dietro diverse chicche (Nostradamus in particolare).
Vedremo come proseguirà il 2024, ma mi sbilancio subito: papabilissimo disco dell'anno!
Cloud People - Simulacra
dalla norvegia col sintetizzatore!
Non il vostro solito disco synthwave:
c'è molto jazz (con cui ho un rapporto un po' controverso, tipo i personaggi dei Simpson all'infuori di Lisa) e ricerca:
qualcosa di Ulver, gli immancabili capisaldi Vangelis e Carpenter, un uso spregiudicato del ritmo (merce rara per chi di solito sta sui canonici bpm ottantiani) e nel complesso un bellissimo strumentale da usare come "sottofondo lavorativo", ma pure qualcosa di più per via della ricerca musicale che c'è dietro.
Forse un po' troppo "professoroni", però consiglio l'ascolto a tutti.
Almo - Reconciliation
Riporto quello che ho scritto all'amico Tony quando gliel'ho consigliato:
in quella di 20 minuti credo abbia un po' esagerato, tipo io quando faccio la pasta e ci butto tutto quello che è rimasto nel frigo
c'è del talento, ma credo il bisogno di un produttore o un'etichetta in grado di gestirlo e valorizzarlo in modo più equilibrato
Tvinna - Two: Wings Of Ember
Gran disco folk-progressive rock: progetto corale di parte degli Eluveitie e dei Faun, ma con un respiro piuttosto lontano dal metal e semmai a tratti più vicino al pop-rock elettronico new age dei primi anni 2000 (!)
anche per questo, non credo sia stato ben recepito dalla comunità metallara che più o meno lecitamente si aspettava altro dal progetto, ma per quanto mi riguarda come Simulacra è un fantastico "disco da lavoro", molto evocativo e prodotto alla grande.
The Moor - Ombra
Anche questa settimana sono lieto di parlare della scena metallara italica celebrando i veneziani The Moor, usciti lo scorso 15 Marzo con un disco melodic-death metal di stampo prettamente Göteborgiano a tinte progressive:
considerate che una delle mie band preferite in assoluto sono i Dark Tranquillity, quindi da queste parti ci sono andato inevitabilmente a nozze.
E sì, per chi se lo stesse chiedendo, dubito che il nome del gruppo sia un caso visto che più di una sonorità mi pare parli la lingua degli Opeth.