Disco del Mese - Settembre 2024

Disco del Mese - Settembre 2024

Nightwish - Yesterwynde

Agosto 2024

Questo settembre è stato incredibilmente ricco di uscite fantastiche: alcune le aspettavo da tempo, altre mi sono capitate all'orecchio per puro caso, ma vabbè tentiamo di fare un summa di tutto.

Ocio: qui ne uscirà un post bello lungo!

Nightwish - Yesterwynde

Uff, che fatica.

Lo dico da subito perché coi Nightwish si parla di una fetta di cuore e formazione personale che non posso (né voglio) scindere dal mio parere, ma tocca un po' mettere le mani avanti.

Intanto, nel caso non fosse già chiaro a tutti, Tuomas ribadisce ulteriormente quanto il gruppo sia una creatura al servizio del suo estro compositivo:

come al solito, specie dagli ultimi album a questa parte, ci troviamo di fronte a una specie di colonna sonora cinematografica...ma rispetto a Human II Nature (piuttosto blando per me) qui il sound riporta ai Nightwish storici, più heavy e pomposi, diciamo quelli che rimandano un po' al bellissimo Imaginaerum.

Arriviamo alla mia remora più grossa: la voce di Troy Donockley non è quella di Marco Hietala e nei duetti/scambi con quella (fenomenale) di Floor la cosa la patisco un po'.

Per il resto, non so se è un discorso di produzione o di eccessiva "farcitura" di strumenti, ma in vari punti il disco mi è sembrato un piatto troppo ricco di ingredienti per essere assaporato come si deve (ma d'altronde dovrei avere cuffie / scheda audio migliore per poter dire di più) e le tracce probabilmente fin troppo lunghe.

Detto questo...beh, è un album bellissimo: epico, potente, vario, composto/suonato/cantato da professionisti di livello esagerato.

Devo ancora "digerirlo" bene e ascoltarlo un bel po', ma le mie impressioni a caldo sono ottime e sì, per quanto mi riguarda è un altro papabilissimo album dell'anno.

Per ora, le canzoni che mi hanno colpito in particolare sono:

Dovessi dire, quella che mi ha convinto meno è The Day Of... che dovrebbe essere il singolo di traino, quindi boh?

Ma come detto è un disco veramente abbondante quindi è troppo presto per capire quelle che mi entreranno definitivamente nelle orecchie e nel cuore.

Unto Others - Never, Neverland

Questi ragazzotti di Portland sono in giro da pochi anni eppure direi che possono essere considerati di diritto i padrini dell'Heavy Goth Rock di questa generazione:

tre album all'attivo (uno più bello dell'altro), vibes da Type O Negative più vocione alla Danzig, con canzoni che si incrociano splendidamente sia con la scena new wave punk anni '80 che puramente heavy metal (Momma Like the Door Closed per dire pare l'ideale anello mancante tra Misfits e Metallica, e ogni tanto sembra di sentire gli Smiths incrociati coi Sister of Mercy)

Anche in questo disco i nostri amici ci deliziano con una cover: Pet Sematary, certo forse un pelo prevedibile rispetto all'azzeccatissima Hell's for Children ma oh, ci sta tutta (anche se parlando dei Ramones io avrei voluto Poison Heart...ma forse sarebbe stato davvero troppo scontato).

Ho apprezzato un casino tutto il disco, ma dovendo buttare lì un po' di tracce che ho ascoltato parecchio direi Fame, Time Goes on, Cold World e Hoops, più i due singoli che però già mastico da un pezzo (Butterfly e Raigeki 雷)

Papangu – Lampião Rei

Prog metal avant-garde brasiliano.

Non sono un ascolto per tutti i palati, inutile dirlo, ma non suonano davvero come nessun altro (forse qualcosina dei Mastodon? Il gruppo, non il social eh...con un pizzico dei soliti Opeth in salsa carioca).

Ho amato in particolare la chitarra per scelte di riff/assoli ed effettistica e il fatto che si chiamino PAPANGU, ovvero uno dei nomi più belli del mondo.

Ah, mia vecchia battaglia: oltre al discorso linguistico, anche musicalmente l'essenza brasiliana viene fuori alla grande, contribuendo parecchio al discorso originalità di cui sopra.

David Gilmour - Luck and Strange

Oramai l'avrete capito, ma sono abbastanza sensibile agli inediti rilasciati dalle vecchie glorie:

non sono esattamente un fanatico dei Pink Floyd, beninteso, quindi rispetto a quanto accaduto coi Judas Priest qui ci sono arrivato un minimo più freddo...

E comunque, la title track mi ha conquistato: un classico rock blueseggiante che a me manda sempre in brodo di giuggiole, con uno splendido discorso chitarristico.

Tutto il disco è pieno di assoli notevoli (e grazie al pazzo, direte voi, con tutte le ragioni del mondo) ed è piacevolissimo da ascoltare: notevoli anche i feat con la figlia Romany.

Can't Beat A Classic dicevano Stallone e soci in non ricordo più quale Mercenari, e sebbene non sia una legge assoluta oh, ogni tanto è vero anche per me.

Glare of the Sun – TAL

Doom da Katatonia ma in salsa Black Metal, parte di quella scena di "estremo lento" che mi affascina parecchio...forse perché in alcune scelte vocali ho percepito pure lo spettro del mio amato Quorthon, chissà?

L'animo Doom riporta anche ai Tiamat, ma in generale produzione e atmosfere mi hanno coinvolto parecchio: se siete del genere, consiglio assolutamente l'ascolto

Flickers from the Fen – Stoned in Gielinor II

Non so bene come prendere il Dungeon Synth e non ho ancora capito se mi piace o no, però questo disco mi ha dato molte sensazioni da colonna sonora da RPG per Super Nintendo e questo deve avere inciso (anche se in realtà il disco è ispirato a Runescape, ma vabbè).

Nel dubbio, se fate da master per qualche gioco di ruolo e cercate sottofondi un po' retro di un certo tipo, vi consiglio di dare uno sguardo ai lavori di Flickers from the Fen.

Flotsam and Jetsam – I Am the Weapon

Vecchi thrasher che fanno vecchio thrash con un album cover così brutta da sembrare un'orrida fanart di un Dragon's Dogma a caso...

però oh, il disco è molto simpatico e suonato bene!

Bonus Track: Ulver - Locusts

Che dire? Prosegue alla grande il discorso di Luglio con l'aggiunta di Locusts che è un'altra traccia megagalattica. Nel dubbio, basta ascoltare tutto ciò che Kristoffer Rygg caccia fuori per essere felici.

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